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Inquinamento marino da idrocarburi PDF Stampa
IL PETROLIO IN BREVE

Secondo la teoria biogenica, il petrolio è un combustibile fossile non rinnovabile, composto essenzialmente da idrocarburi, che deriva dalla decomposizione di organismi vegetali ed animali avvenuta in ambiente anaerobico, in seguito al loro continuo accumulo nel sottosuolo per milioni di anni all'interno di rocce che via via si formano. Il petrolio non ha sempre la stessa composizione chimico-fisica ma varia a seconda del giacimento di provenienza.

Il greggio (crude oil) è il petrolio così come viene estratto dal giacimento, mentre i prodotti derivati (che si ottengono dalla raffinazione del greggio), sono i carburanti e gli oli combustibili.

La classificazione merceologica API (American Petroleum Institute) accettata internazionalmente, suddivide i greggi in quattro classi a seconda della loro densità °API.

Associando la classificazione API al concetto empirico di persistenza degli oli in mare vengono suddivisi principalmente in persistenti (greggi, oli combustibili e bitumi) e non persistenti (benzine, kerosene e diesel).

In base a questa classificazione si distinguono 4 principali gruppi di greggi e prodotti:

Estratto da:Biliardo e Mureddu, 2000

 

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PROCESSI DI WEATHERING

L'olio a contatto con l'acqua di mare è soggetto ad alcuni cambiamenti chimico-fisici che possono portare alla scomparsa dell'inquinamento ed ad altri che determinano la sua persistenza nell'ambiente marino.

Processi di alterazione (weathering). (Fonte:ITOPF)

DIFFUSIONE (Spreading)

L'olio versato in mare, anche in assenza di azioni meccaniche esterne, si diffonde sulla superficie marina sotto l'influenza delle tensioni superficiali che agiscono lungo lo sviluppo del contatto interfacciale aria-acqua-olio e di altri fattori fisico-chimici, assumendo inizialmente la forma di una singola macchia, raramente uniforme. La dimensione della macchia che si crea dipende dalla quantità di petrolio versato e dalla distanza della fonte di spandimento, dalla viscosità dell'olio, dalle condizioni meteorologiche e dalla superficie disponibile; generalmente dopo un pò di tempo la chiazza comincia a scomporsi a causa dell'azione del vento e della turbolenza del mare.

http://www.pacificariptide.com

EVAPORAZIONE (Evaporation)

Contemporaneamente alla diffusione sulla superficie marina inizia il processo di evaporazione delle componenti leggeri del petrolio versato. La velocità di evaporazione e la quantità di olio che evapora dipende dalla volatilità dell'olio; ad esempio, prodotti leggeri come la benzina, il kerosene e la nafta possono evaporare completamente entro poco tempo dal versamento mentre gli oli pesanti subiscono una piccola evaporazione poichè contengono pochi elementi volatili. Un'intensa evaporazione è favorita da vento forte,  turbolenza del mare, alte temperature e grande dimensione della macchia; in questo caso si formano frazioni di greggio residue con valori di densità e viscosità più alti avendo perso la frazione leggera.

 

DISPERSIONE (Dispersion)

Questo processo può intervenire contemporaneamente alla diffusione e consiste nella rottura parziale o totale della macchia in frammenti e gocce di dimensioni variabili che formano un miscuglio nella parte alta della colonna d'acqua che, in presenza di turbolenza dell'acqua, possono anche riaggregarsi e riformare la macchia. Questo processo è più veloce se l'olio versato è del tipo leggero, a bassa viscoità e il mare è molto mosso.

 

DISSOLUZIONE (Dissolution)

Alcuni tipi di olio quando sono dispersi nella parte alta della colonna d'acqua possono essere soggetti al processo di dissoluzione dei composti idrosolubili del petrolio, che possono comunque essere persi anche per evaporazione.

 

EMULSIFICAZIONE (Emulsification)

Alcuni oli viscosi in presenza di moto ondoso turbolento tendono a formare emulsioni molto viscose e più persistenti del petrolio originale; vengono chiamate chocolat mousse per la tipica colorazione che assumono, che varia dal bruno al giallo, e può contenere fino all'80% di acqua sottoforma di minuscole gocce. Questo fenomeno provoca un aumento notevole di volume della massa inquinante che si forma, che man mano assume una consistenza semisolida e rallenta gli altri processi chimico-fisici che permetterebbero la dissipazione dell'inquinamento.

http://www.oilspillsolutions.org www.itopf.com

OSSIDAZIONE (Oxidation)

Trascorso del tempo dall'oil spill, se le condizioni climatiche lo permettono, può verificarsi il processo di ossidazione che porta alla formazione di ammassi catramosi (crosta esterna solida che circonda un nucleo più morbido) che, mediante l'assimilazione e per effetto dei raggi U.V., si frantumano in porzioni sempre più piccole e in seguito, per immagazzinamento di sostanze in sospensione e per una sorta di colonizzazione biologica, calano lentamente sul fondale marino o si rinvengono spiaggiati lungo la fascia costiera. I processi di trasformazione e degradazione del catrame può durare addirittura decenni.

 

SEDIMENTAZIONE (Sedimentation)

I prodotti raffinati che hanno densità maggiore di quelli dell'acqua possono affondare e sedimentarsi sul fondale marino; generalmente l'affondamento si verifica mediante l'adesione di particelle o materiale organico alla sostanza, sopratutto in zone costiera dove la turbolenza è elevata. Se il petrolio brucia dopo essere stato versato, essendosi persa la frazione infiammabile, cioè quella più leggera, si possono formare residui sufficientementi densi per affondare così come accaduto nel caso dell'incidente della petroliera HAVEN.

 

BIODEGRADAZIONE (Biodegradation)

Questo processo avviene quando il petrolio è invecchiato e si verifica mediante la metabolizzazione degli idrocarburi da parte dei microrganismi marini, come batteri, funghi, lieviti ed alghe con produzione finale di composti innocui come acqua e anidride carbonica.

 

I processi di diffusione, dispersione, emulsificazione e dissoluzione sono i primi processi che avvengono in caso di versamento mentre l'ossidazione, la sedimentazione e la biodegradazione sono più importanti in seguito e determinano l'ultimo destino del petrolio.

Evoluzione temporale dei processi chimico-fisici (Fonte: ITOPF)

Fonti bibliografiche:

Traffico petrolifero e sostenibilità ambientale. Unione petrolifera. Biliardo e Mureddu, 2000

Amato E.La tutela degli ecosistemi e la valutazione dei danni ambientali negli interventi di risposta agli inquinamenti accidentali a mare. Corso di formazione castalia Ecolmar-CoNISMa 2003.

Siti internet: www.api.org; www.itopf.com



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